Sono state pubblicate le analisi dedicate al settore Istruzione che utilizzano la fonte dei Conti Pubblici Territoriali e le informazioni sui pagamenti a valere sui Fondi di Coesione (2007-2013 e 2014-2020). I lavori sono stati curati dai ricercatori Ires (Paolo Feletig e Santino Piazza) insieme al Nucleo CPT Regione Piemonte e al Nucleo Centrale CPT.
Il primo lavoro, ISTRUZIONE: ANALISI DI CONTESTO, fornisce una fotografia dettagliata dell’allocazione territoriale delle risorse disponibili, di parte corrente e capitale, elaborate a partire dalla fonte CPT per l’Istruzione fino al livello pre-terziario, opportunamente integrata dai principali dati di contesto. Nel lavoro si dimostra come non vi sia stata una penalizzazione dei territori meridionali rispetto alla dinamica delle risorse per l’istruzione pre-terziaria erogate dalle amministrazioni centrali per studente, e come al contrario i territori del mezzogiorno siano stati favoriti, in particolare a partire dal 2015. Il lavoro utilizza indicatori di fabbisogno a livello ripartizionale per spiegare il divario territoriale nella disponibilità di risorse di origine statale. Si fornisce inoltre una descrizione dei principali dati di contesto che, utilizzati insieme ai dati sulle risorse erogate a favore del sistema dell’Istruzione, consentono di isolare i fattori che contribuiscono a spiegare quel complesso meccanismo che genera nel nostro paese differenze nelle competenze scolastiche e nella disponibilità di adeguate infrastrutture nei territori. Attraverso un esercizio di simulazione, si mettono in relazione nel lavoro i dati ricostruiti sulla base della fonte CPT sulla spesa per studente e i risultati dei testi INVALSI per quantificare la spesa per studente per ogni punto INVALSI ottenuto nei territori, cosi da evidenziare quanto si spende all’interno di un territorio per ottenere un determinato livello di output, ovvero il risultato del test di valutazione delle competenze per livello scolastico.
Nel secondo lavoro, ISTRUZIONE: POLITICHE DI COESIONE E POLITICHE ORDINARIE, i dati CPT e le informazioni contenute nella Banca Dati Unitaria (BDU) sono utilizzati per una valutazione, ancorché aggregata, degli effetti di addizionalità delle risorse per la Coesione. Sebbene il principio di addizionalità non costituisca più uno dei criteri utilizzati in sede UE per una valutazione di congruità dei trasferimenti agli Stati, le analisi presentate costituiscono una valutazione accurata del ruolo che le risorse di Coesione hanno rispetto agli obiettivi prefissati, permettendo la costruzione di scenari di valutazione che tengano conto di scenari controfattuali adeguati. In secondo luogo il lavoro propone un’analisi utile a studiare i meccanismi di trasferimento alla base delle politiche di convergenza tra regioni caratterizzate da forti divari. Il contributo offre una metodologia utile alla delimitazione, all’interno dei Conti Pubblici Territoriali, della parte attribuibile ai fondi destinati alla Politica di Coesione territoriale, sia comunitaria che nazionale, con una applicazione al settore dell’Istruzione. Sulla base della metodologia originale proposta si propone un’analisi preliminare del peso della Politica di Coesione al livello settoriale e per tipo di amministrazione responsabile della gestione dei fondi. Le risorse per la Coesione hanno un peso sui bilanci dei territori “Convergenza”, destinatari di una quota compresa tra il 70 e il 75% dei fondi per la Coesione territoriale. L’allocazione dei fondi al livello di governo responsabile dei pagamenti evidenzia come le amministrazioni locali e regionali nei territori ad obiettivo Convergenza dipendano in misura maggiore dalla Politica di Coesione. Mediamente il 6,6% del bilancio delle amministrazioni locali e quasi il 7% di quello delle amministrazioni regionali è sostenuto dai fondi straordinari di provenienza nazionale o comunitaria. Nel lavoro si evidenzia come le spese in conto capitale per infrastrutture scolastiche e beni durevoli sono per alcune regioni, specialmente (ma non solo) quelle ad obiettivo Convergenza, sostenute grazie a una quota di tutto rilievo derivante dalla Politica di Coesione territoriale. La quota assunta da queste risorse in alcune regioni, come nel caso della Sicilia e della Calabria, tocca anche il 40% del bilancio delle amministrazioni locali.
Si propone infine UN FOCUS DI APPROFONDIMENTO: PROGETTI PER ISTRUZIONE FINANZIATI CON I FONDI DI COESIONE IN PIEMONTE E LIGURIA , in cui si offre una dettagliata analisi nel tempo e per livello di governo erogatore delle spese effettuate nell’ambito della Politica di Coesione in Italia per Istruzione, all’interno di due regioni “Competitività”, ovvero il Piemonte e la Liguria, con un approfondimento per tipo di programma attivato e per provincia di riferimento. Il lavoro contiene una sintesi dettagliata dei pagamenti erogati nelle province piemontesi e liguri per l’edilizia scolastica e per i beni durevoli, ovvero la parte prevalente della spesa per investimento erogata a valere su fondi ordinari e straordinari a favore dei beneficiari (gli enti locali).Si mostra come anche nelle due regioni in esame le risorse di Coesione per gli investimenti nel settore Istruzione abbiano giocato un ruolo non irrilevante, ma con differenze nella tipologia dei fondi che prevalgono nel finanziamento, ovvero una prevalenza delle risorse di Coesione di origine comunitaria in Piemonte e una prevalenza delle risorse di Coesione nazionale in Liguria.